Ci caschiamo tutti, prima o poi.
“Una cura miracolosa”.
“Una terapia segretissima”.
“Un farmaco straordinariamente efficace”.
Leggiamo la notizia. Ci sembra coerente. Potrebbe essere vera. Diventa vera. E in pochi secondi abbiamo abboccato a una fake news.
Ecco, è importante che tu sappia una cosa: è normale.
È naturale.
È umano.
Soprattutto nella situazione in cui ci troviamo oggi.
Risponde a un bias cognitivo dal nome impronunciabile, tipico del nostro pensiero intuitivo: WYSIATI.
What You See Is All There Is.
Letteralmente: “Quello che vedi è tutto ciò che c’è”.
Il meccanismo è stato battezzato in questo modo dallo psicologo israeliano Daniel Kahneman e il suo funzionamento è estremamente semplice.
Il pensiero intuitivo degli esseri umani, quello che per convenzione Kahneman chiama “sistema 1” (poiché è il primo ad entrare in azione nell’interpretare e nel reagire a ciò che accade intorno a noi) è programmato per considerare solo le idee attivate, cioè le informazioni e i concetti che gli vengono sottoposti nel momento presente.
Confrontare le idee attivate con le informazioni recuperate, ovvero con i dati e le conoscenze che già possediamo e che potrebbero confutare la fake news, è infatti compito del nostro pensiero razionale, o meglio del “sistema 2”.
E lo sai qual è il grande amore del sistema 1? La coerenza.
Il pensiero intuitivo adora la coerenza: a lui basta che le informazioni siano coerenti per considerarle anche credibili.
Il successo, per lui, è costruire una storia coerente con le informazioni che ha a disposizione.
È sempre il sistema 2 a rimetterlo in riga e a farci ragionare.
Perché allora, ti starai chiedendo, il pensiero razionale non si attiva in ogni occasione?
Perché non ci difende sempre e comunque da contenuti potenzialmente disinformativi?
Beh, fondamentalmente per due motivi:
- Le intuizioni del sistema 1 spesso si rivelano esatte e questo porta il sistema 2 a non ritenere sempre necessario il proprio intervento.
- L’intervento del sistema 2 implica uno sforzo mentale, un dispendio di energie.
Energie che oggi stiamo giustamente investendo nella ricerca di strategie efficaci per mandare avanti la nostra azienda e il nostro business e nella tenacia necessaria a restare in piedi e superare questa fase così impegnativa.
Insomma, se già in situazioni normali siamo umanamente e naturalmente vulnerabili alle fake news, in questi giorni lo saremo ancora di più.
La soluzione? Sempre la stessa: imparare a conoscerci.
Sapere come funziona la nostra mente, gli errori che non può fare a meno di commettere e il modo in cui questi influiscono sul nostro pensiero e sul nostro comportamento, rappresenta dall’inizio dei tempi la chiave per prevenirli e correggerli.
Ecco, da oggi sai cos’è il WYSIATI e sai che fa parte di te.
Da oggi, dopo aver appreso una qualsiasi notizia o informazione e prima di valutarla come credibile soltanto sulla base della sua coerenza, fermati e pensa: WYSIATI.
Tanto il nome è talmente strano che già solo per pronunciarlo dovrai aver chiesto aiuto al sistema 2.